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Mi volto e vedo com’era,
la tenebra avvinta alla parvenza, la menzogna illuminata a giorno per scongiurare l’abisso in attesa.
Mi specchio e mi vedo in piena luce,
vigile e attento a compiere con dolcezza il cammino che mi si offre sincero.
Ho ancora paura, ma lo vedo quel volto minaccioso e chiamo al mio fianco il coraggio di sempre che adesso ha me dalla sua parte.
Quanta luce preme nel petto, e ricordo il giorno in cui io divenni luce.
Eri con me in quei giorni, Amore mio, al centro della tempesta mi offrivi il potere che le tue mani delicate avevano appena strappato dal petto del mio demone.
Sei scesa in quell’abisso innamorata e sprezzante e hai spalancato la porta del mio cuore impietrito perché lo riconquistassi.
Divenni luce quel giorno e lo presi quel cuore, perché fosse tuo e mio, insieme, per sempre.
È colmo adesso l’abisso, di vita, della mia vita e della tua insieme, per sempre.
Insieme scorre e consuma i giorni e la malinconia, ma è gioia che ritorna incontenibile nel profumo che abbiamo condiviso.
A tutti pare vuota ma io sento le ossa scosse da quell’essenza ogni volta che lo chiedo.
Divenni luce quel giorno e luce sono ancora, e divoro questa vita, ripago i danni e ricompongo ogni disegno.
Nel nome mio, del tuo, di quello di Dio, nel nome dell’amore e della luce che mi guida.
Te la porterò indietro.
In qualunque tempo andrai e ovunque tu sia stata, con quella luce tra le mani verrò a prenderti, Amore mio.
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