
https://it-it.facebook.com/route21chromosomeontheroad/
C’è un potere magico nei numeri e c’è un potere grande negli uomini.
In ciascuno sono incise regole primordiali, trasmesse senza cattive intenzioni da chi ci ha accolti al mondo ma non era pronto a farci da guida e dunque ha cercato un appiglio, un riferimento solido che mettesse fine alla paura di sbagliare.
Eppure si sbaglia proprio là dove crediamo di essere al sicuro perché seguiamo l’esempio, perché imbocchiamo la strada tracciata da altri prima di noi e tra questi da chi ci ha spiegato la vita e quelle regole.
Ci sentiamo al sicuro finchè siamo normali e perché lo siamo senza dubbio. Simili a tutti o almeno ai più, alla maggior parte, costruiamo la nostra personalità sulle fondamenta robuste del consenso, dell’omologazione e ogni tanto ci fermiamo a vedere dove siamo arrivati; ogni volta che riceviamo una nuova approvazione, un si, un complimento da chi ci riconosce e ci consegna le cifre della squadra.
Il cammino è più facile così, tra pacche sulle spalle e sorrisi di circostanza, ma presto iniziamo a sentire qualcosa che non torna; è come se per andare più veloce perdessimo piccoli pezzi di noi, piccoli e pesanti frammenti della nostra anima. Al principio ci pare una liberazione, i passi diventano più leggeri e la strada più veloce, e quanti complimenti…, ma quello che lasciamo indietro era lì per un motivo. Presto ci verrà a cercare e di notte nei nostri sogni un pensiero inizierà a prendere forma, la forma del Daemōn, il genio, lo spirito e il segno del nostro vero Sé.
Io conosco qualcuno che ha risposto a quell’appello e ha riconosciuto sè stesso per esserlo davvero. Qualcuno che ha dovuto pagare un prezzo per quella scelta e che ha provato a resistere, finché non ha ceduto e ha lasciato andare.
Allora si è ripreso i pezzi e ancora sta percorrendo la strada per raccoglierli, uno ad uno; quei pezzi d’anima hanno tutti il volto di ragazze e ragazzi speciali.
Li ha riconosciuti e si è preso sulle spalle il peso che è diventato leggerezza e potere, tutti intorno a lui in un cerchio magico con un numero impresso nel cielo terso che li ha benedetti e accompagnati anche nei giorni di pioggia e tempesta.
Quel numero è 21.
21 sono i giorni che occorrono per acquisire un’abitudine e cambiarne un’altra.
La coppia in più del cromosoma 21 ha dato ai quei pezzi d’anima un nome nella vita di Gianpiero ed è diventato il nome di un cammino nuovo e potente che conduce a mete fantastiche al termine di chilometri percorsi in sella a un ferro pieno di cavalli e rumore.
Difetto 21 e Harley Davidson, gli antipodi ai margini estremi delle regole di prima. Renitente alla perfezione genetica il primo e simbolo di ribellione e pericolosa libertà il secondo.
Bellissimi ragazzi con i segni di un DNA speciale si sono ritrovati in perfetta simbiosi con uomini e donne pieni di tatuaggi, giubbotti di pelle, seduti su mostri tonanti, rivoluzionari entrambi e del tutto fuori da qualsiasi schema politicamente corretto.
Deve’essere stato difficile all’inizio, è lo è stato, lo so.
Ma Gianpiero aveva imparato sui campi da football americano e resistere alle spinte e agli attacchi, a puntare le gambe nella direzione opposta al destino scontato e a correre verso mete impossibili.
E’ stato un campione e un campione è rimasto anche dopo, quando ha lasciato un casco pieno di graffi e ne ha indossato un altro; è salito sulla sua Harley, non più da solo ma con accanto uno di quei ragazzi speciali.
Si è preso responsabilità e ha ignorato il peso.
Lo aveva già fatto prima, un giorno in cui aveva scoperto di essere malato e forse condannato e ha deciso di non fermarsi a piangere, di non condividere la paura e il dolore con chi avrebbe pagato più di lui.
Sua madre ha saputo del suo cancro quando era ormai andato via, quando la sua battaglia solitaria era vinta da tempo e la sua paura poteva durare poco e consumarsi nell’attimo in cui si è trasformata nel sollievo per la sua vittoria.
Gianpiero ha vinto da solo e solo per sé, ma prima ancora di iniziare a combattere ha trovato sé stesso, quello vero, e ha riconosciuto il suo Daemōn.
Ha la forma di un cane, di uno dei suoi “bulli”, un piccolo branco d’anime speciali che si è ritrovato intorno a lui e ai suoi compagni con il numero 21.
Gianpiero ha cambiato tutto, ha atteso 21 giorni per cancellare le sue abitudini e ha scambiato le certezze con un cammino pauroso e folle.
Percorre l’Italia per intero, andata e ritorno con i suoi amici dal cromosoma stravagante e intorno a loro si stringe un esercito generoso e rumoroso di cavalieri pronti a sostenere, aiutare, spingere e sorridere; li potete vedere mentre ridono delle facce buffe per la fatica e la pioggia e stringersi intorno a sé come una tribù antica e consapevole.
Per otto anni hanno riso in faccia alle convenzioni e a quelle regole che avevano detto loro chi essere e fin dove vivere. Quel confine Gianpiero lo aveva attraversato da tempo da solo e adesso ha deciso di aiutare tutti quelli che può a farsi strada fin lì e poi a saltare senza pensare a niente.
Si sono accorti di lui solo dopo aver dubitato e giudicato, ma se ne sono accorti in molti, moltissimi. Adesso è un fatto, un fenomeno da analizzare, una cosa speciale che ha meritato l’attenzione del Padre della Chiesa Romana e le sue carezze.
Non sono io a dovervi raccontare questa storia, vi basterà digitare “Route21 – Chromosome on the Road” e troverete tutto.
Io vi parlo di coraggio immenso e forza e luce.
E di un nuovo cambiamento.
Proprio adesso che avrebbe potuto fermarsi e mettere le ruote della sua HD sull’asfalto più liscio di un’autostrada conquistata dopo anni di strade sconosciute e pericolose, Gianpiero ha fermato la Route21 per iniziare una nuova avventura.
Questo è il potere di chi sceglie e a noi non resta che imparare da lui, dai suoi bulli e dai suoi fantastici ragazzi del numero 21.
E stare a vedere che succede…
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