La luce dei miei occhi

ASCOLTA: https://music.youtube.com/watch?v=D-nuYEmRRPI&feature=share

Là da dove vengo io tutto questo non conta. 

Ma qui dove sono arrivato conta eccome, conta ogni minuto, ogni attimo dedicato alla luce che avete portato nella mia vita e che grazie a voi ci è venuta ad abitare nella mia vita, nel mio mondo nuovo, nei miei occhi che un tempo cercavano rifugio e pace nel buio.

Luce siete per me, figli miei.

Non ho ancora provato a raccontarvi la mia storia e finora non vi ho detto del mio cammino, della strada fatta, della pioggia e del vento e delle piaghe che molti dei miei passi hanno aperto sotto i piedi e nel cuore.

Ci proverò e lo farò senza dolore e senza paura. La vostra Luce è qui a farmi compagnia e ha sconfitto il buio per sempre, lo ha battuto senza neppure combatterlo.

Non posso raccontarvi una storia semplice, non è stato e non sarà come in un film, non posso consegnarvi in eredità un patrimonio di serenità e amore, non posso neppure farvi stare comodi e proteggervi da qualsiasi scossa la vita intorno voglia riservare a me, a voi, a noi insieme.

Questa non è una favola e il racconto sarà duro, tempestoso e audace e vi parlerà di una sfida che è ormai vinta, perché siete qui per me e per tutti quelli che in quella storia hanno incassato e pianto e si credevano sconfitti.

Sono felice così. 

Sono grato a Dio per avermi portato voi e a voi sono grato per avermi riportato a Dio.

Non ci sarà un’accusa e un verdetto e io non sarò sul patibolo ad attendere la mia punizione, come è stato per molti, lunghi anni. 

Vi devo raccontare di un padre avaro e lontano, indifferente e implacabile, senza un motivo e senza una spiegazione, impietoso e incapace di ascoltare. Vi devo dire delle sue urla e delle maschere d’odio che incorniciavano parole assassine, dure e taglienti come l’acciaio, dell’odore di paura e della sottomissione inutile.

Della fuga e della ricerca vana di aiuto, dell’abbandono, del pianto, della stanchezza esangue e del miracolo della rinascita ogni volta, dopo, lontano da casa, da lui.

Non vi racconterò d’altro, di cose più profonde e terribili, perché nessuno merita di dover credere che accadano davvero.

Ma mi sentirete dire della rabbia che ha covato in quella penombra, che è cresciuta forte e decisa, della vendetta programmata e messa in atto fin sulla soglia della fine da cui non si torna.

Mi sono salvato da quella sorte e sono scampato a quel destino che mi ha cambiato; mi ha reso incapace di credere ai miracoli e di immaginare un orizzonte calmo.

Ho giurato che non avrei trasmesso quel sangue malato a voi, che non avrei tramandato i segni di tutto quel male che nessuno ha mai voluto riconoscere.

E così ho avuto paura ogni giorno di trasformarmi in quel padre che non sapeva amare e nutriva l’odio verso sé stesso.

I miracoli percorrono vie inesplorate e nutrono la meraviglia della vita. Il mio ha il volto della donna che vi ha generato, mi ha insegnato a sorridere e a credere; dovete a lei il vostro potere.

Lei ha vinto l’anatema di quel padre e ha dissolto l’eredità che portavo con me.

Nonostante gli anni trascorsi, sono rimasto a lungo dov’ero, sono rimasto un bambino inerme e immobile nel ricordo delle promesse mai mantenute che speravo si avverassero.

Siete arrivati voi, figli miei, a sovvertire il senso di quella sorte e mi fa tremare il cuore vedervi così cresciuti, consapevoli e liberi.

Prima che potessi volerlo, mi avete fatto crescere e diventare un uomo. Voi siete diventati tutto quello che io non sono mai stato, quello che non ho mai sognato di essere.

Dopo di voi ho dimenticato quel passato che nulla può ormai, neppure ora che ve lo racconto sorridendo di lui. Il cattivo padre non c’è più. Si è salvato anche lui, grazie a voi che siete il miracolo a cui io credo.

Io, intanto, ho imparato a respirare ogni attimo di questa meravigliosa vita che esiste accanto a voi.

Vi racconto come adesso prendo strade soltanto per vedere il riflesso del sole che riempie il mare di stelle davanti ai miei occhi e tra quelle stelle vi cerco e vi trovo sempre.

Il buio mi è rimasto amico e con lui parlo di voi e lui lo sa quanto è forte questa Luce.

Rido al pensiero delle lunghe telefonate che sembrano non avere un argomento e sono bellissimi pezzi di vita spartiti senza pensiero. Rido alla facce sceme ed alle lotte innocue.

Rido all’amore di questo padre innamorato di voi.

Non servirà un sacrificio e neppure ci sarà una corsa da correre, cammineremo uno al fianco dell’altro finchè avrò sangue e finchè potrò. Poi vi lascerò le mani sulla soglia del mio vero destino che è diventato l’Amore grazie a voi; la Luce di miei occhi sarete ancora voi per sempre.

Ho recitato a bassa voce molte preghiere un tempo e ogni preghiera è una promessa fatta a Dio; io ho promesso che avrei amato i miei figli più di me.

Finalmente mantengo la promessa e Dio ci guarda. Lo sento ridere con noi.

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