SORELLA

Ti sento, sorella mia, e ti vedo con gli occhi smarriti ma forti che nascondono la luce e schivano gli sguardi di chi potrebbe riconoscerti.

Ti sento che senti un richiamo a cui non sai dare un nome, eppure c’è.

Di notte combatti battaglie che ti lasciano segni profondi che cancelli veloce e poi le ricordi per un attimo al mattino, le posi sul tavolo prima di uscire e me ne parli come se fosse niente, e sorridi sempre.

Ma io lo conosco il tuo sorriso e sono arrivato da te per vedere quello che tu non vuoi. Per osservarti immobile mentre ti rifugi nel caos che fingi di amare perché sei ancora arrabbiata e ti vedo ancora bambina che piangi senza fare uscire una sola lacrima, lontana da quel sentimento buio e pauroso che non capisci e che senti nel cuore.

So che avresti voluto urlare il suo nome e implorarlo di tornare da te e sferrare calci a chi ti ha mandata via, senza neppure una parola e vedo quella ferita e il suo sangue che sgorga ancora e brilla sotto il sole che ti ha salvata.

Sei stata brava, una bambina perfetta, hai messo vestiti carini e fiocchi nei capelli come un tempo e hai parlato bene e camminato fiera, ma io sento il sapore amaro del veleno che hai ingoiato ogni giorno e che ti ha resa una guerriera senza indulgenza.

Hai scelto i peggiori compagni e salvato le anime migliori che hanno visto quella luce sprigionarsi tra le facce buffe e le scelte folli, come ho fatto io il primo giorno.

Ti ribellavi al mondo che ti corteggiava e faceva di te la sua eletta, e il fiore profumato della tua giovinezza ha prodotto un frutto troppo alto da raggiungere per chiunque.

Hai rinunciato all’abbraccio rassicurante del tuo cavaliere per rimanere viva e sei stata ancora tradita.

Ho visto quel peso diventare enorme e bandire il sole dal tuo mondo in una perenne eclissi che ti ha seguita in ogni passo, ma la tua luce era ancora lì sorella mia.

E c’è adesso che sei arrivata da me mentre io venivo alla tua ricerca senza neppure sapere perché.

Non ti salverò, non posso e non serve, ma ti presterò i miei occhi per vedere bene dove cucire quelle ferite e truccheremo insieme la nostra pelle che è strappata e fa disegni perfetti che si uniscono e ci guidano.

Adesso piangi pure, piccola sorella bambina, e gridagli che doveva rimanere e venire a prenderti la dove ti hanno mandata a dimenticarlo.  

Adesso dillo “ti amo” al tuo unico amore, bellissima sorella mia, e digli pure che il fuoco ti consuma al solo pensiero che si addormenti tra le braccia di un’altra, solo perché tu non hai potuto essere la sua destinazione.

E strappa il velo che hai messo sulla tua sorte credendo di soffrire meno così.

Vivi, sorella identica della mia anima, e sconfiggi pure il drago che hai condotto in catene fin qui, fingendo che ti facesse paura; e poi lascialo andare e ammetti che l’ami come ami ogni creatura di questa unica e benevola madre che ti parla come fa con me.

Sii finalmente te, che io ti sento e ti vedo e ti vedrà ognuno che avrà nobiltà e forza sufficienti a non temere il tuo potere.

Che è grande come il Dio che ci ha generati lo stesso giorno.

Una replica a “SORELLA”

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