DEMONI (e uccellini dispettosi…)

Da giorni un uccellino piccolo e buffo bussa alla porta della coscienza, saltella avanti e indietro come se cercasse il punto debole della tua difesa e picchia forte.

Non si cura del tuo fastidio, si prende gioco della tua resistenza e insiste. Toc…toc…toc…

Vorresti scacciarlo, ma sei stato tu ad accoglierlo e salvarlo il giorno in cui l’hai trovato esanime dopo lo schianto sui vetri trasparenti e l’hai riconosciuto. È come rivedere te stesso e lui sembra volerti dire qualcosa, porta un messaggio e non se ne andrà finchè non l’avrai ascoltato.

Non ti resta che rinunciare e aprire il cuore e così andare incontro a questa domenica di sole.

Lasci il mondo in cui ti sei rinchiuso e da dove ti difendi dal mondo e inizi a camminare per le strade affollate di persone colorate e buffe, curiose, rozze e delicate, vestite e quasi per nulla, composte e sfacciate, impostate e senza vergogna, vive.

Distingui per la prima volta i loro tratti e indugi a leggere su quei volti che hai spesso ignorato.

C’è bellezza dove non credevi ce ne potesse essere, ti attraggono gli occhi vividi di una donna che è “troppo qualcosa” perché la notassi prima se non per scartarla via e rispondi al sorriso di una persona segnata dal peso della famiglia che guida da sola e che dei tuoi libri non saprebbe niente.

Sei nel mondo come non eri stato prima.

Ti torna in mente lo scricciolo pennuto che poco prima saltellava dietro alla tua finestra e voleva la tua attenzione e sembra che tutti questi dettagli sull’umanità qui fuori passino dalla piccola breccia che il suo becco affilato ha aperto nello scrigno in cui hai custodito i tuoi segreti.

Ci hai nascosto la curiosità e la cura, la compassione e la pazienza, il pensiero di tua madre e quello di te e la paura di pagare.

Il suo richiamo ti ha strappato all’ombra dei pensieri foschi con cui hai rallentato il tuo potere, il suo fastidio ti ha scacciato dalla stanza silenziosa da cui tenevi fuori tutti questi sorrisi e le chiacchiere festose di mille sconosciuti.

Il tuo rifugio è violato e i Demoni sono liberi. Finalmente.

Si muovono e sembrano inoffensivi senza il tuo scudo scintillante a separarli dal mondo.

C’è qualcosa di te in ognuno di loro, la tua prepotenza, la saccenza e l’indifferenza ostentata non nascondo più la timidezza, l’ignoranza e il bisogno di attenzione. Improvvisamente la Luce pervade pensieri e cuore e non provi vergogna per quello che hai cercato di nascondere in quel posto buio che adesso scintilla sotto i raggi abbaglianti della verità.

Quel piccolo uccellino saltella ancora e sembra ringraziarti per averlo salvato qualche giorno fa.

Il suo canto alto e felice finisce di aprire il varco iniziato dai colpi del piccolo becco e ti regala leggerezza, mentre decidi di rimanere a guardare come agisce il Potere di Dio.

C’è la famiglia vecchia con le sue radici profonde, i suoi rami protesi e le foglie che pregano il sole, e c’è la famiglia nuova con mille passi fatti di notte insieme e nuove vite generate e accompagnate fin sulla soglia di un addio doloroso e pieno di speranza.

Ci sono animali felici e creature in catene che salverai ad ogni costo nel cammino che ti aspetta.

C’è l’amore di fuoco e fiamma che si è diviso da te perché non poteva reggere il passo, quello per cui preghi quando ti manca e che vedrai innamorarsi di chi sa camminare al ritmo giusto e sarà ancora una prova. Oppure tornerai a prenderlo prima che parta.

C’è il futuro di cui non chiedi niente tranne sentire che lo riempirai di senso e un passato che non maledici più, visto con gli occhi di un uccellino dispettoso che ha addomesticato i tuoi draghi furibondi e nascosti.

E c’è questo giorno di sole, in cui hai trovato l’umanità perduta e riconosciuto chi sei, non ci sono scuse e ti puoi riposare prima che venga domani.

L’uccellino dispettoso, intanto, è volato dietro al sole che tramonta e canta ancora.

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