Rori De Luca – I pensieri, le parole, i miracoli.

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“Una delle cose più belle nella vita,  è trovare qualcuno che riesca a capirti,  senza il bisogno di dare tante spiegazioni.“  (Kahlil Gibran)  

Non ho mai davvero compreso questi tempi, li vedo scorrere sotto i miei occhi e mi sfuggono senza lasciare traccia, si consumano come la fiamma di un fiammifero appena acceso che divampa e si dissolve in una nuvola di fumo che non faccio in tempo a seguire con lo sguardo, mentre si distende nell’aria in esigue e impalpabili tracce.

Ne rimane l’odore per un po’, acre e pungente, ma non assume neppure la consistenza di un ricordo, manca ciò che deve essere. Quella fiamma dimenticata non c’è mai stata.

Nella coscienza collettiva questi tempi non troveranno posto, nessuna memoria sarà disposta a dedicare loro uno spazio, tanto sono leggeri, superficiali e intrisi di stupida avidità.

Forse, ne ricorderemo l’epilogo, ma solo se sarà più potente delle cause che lo hanno generato, perché combattiamo senza una vera ragione e inventiamo regole da trasgredire e nomi per chi le ignora.

Accade in questi tempi di negare il genere e decidere di mescolarne l’essenza in mille sfumature senza identità, di trasformare il femminile e il maschile in due colori accesi e netti; per poterli negare e irridere e poi mischiare in una tavolozza immaginaria, pensata per suggerire libertà, per dare alla fluidità un valore codificato e scritto, negandola così alla base.

Resta l’enunciato, rigido e fisso, teso e conflittuale, contro qualcuno e qualcosa e in nome di qualcun altro e qualcos’altro.

Chi sente, chi ama, chi si sente e chi si ama davvero ?

Chi, donna e uomo, compone dentro di sé e senza clamore l’equilibrio alchemico del femminile e del maschile nelle mille sfumature del vero flusso sospinto e sostenuto da Amore ?

Per me che non capisco questi tempi e per chi come me non li capisce, ricordo Amore e Psiche e i racconti della tradizione, della conoscenza, compio a mente i rituali delle conoscenze antiche e celebro la magia che la consapevolezza compie con le formule ermetiche dedicate al genere, al ritmo, ai poli opposti, al tutto e al suo contrario.

Io non li capisco questi tempi e forse loro non capiscono me, eppure ci sono segni grandi di bellezza e armonia.

Come sempre, nel mio mondo almeno, sono le parole scritte a farsi testimoni di questa bellezza; parole che – a volte – diventano immagini, altrettanto belle e potenti.

Ho visto un film, perciò, che racconta la storia di Anna, ispirata dal racconto di Jane Austen “Persuasion” ed è diretto da una donna, Carrie Cracknell. 

È una storia di un tempo non tanto lontano ma davvero lontano; un po’ di questo tempo con le sue mille fiamme effimere, un po’ del suo contrario, con la coscienza femminile e forte, capace di sovvertire il destino.

Quel film mi ha ricordato un altro racconto e una leggenda: quella della Metamorfosi, la storia di tempi ancora più lontani dove il maschile e il femminile distruggono il loro equilibrio e lo ricompongono attraverso la prova che racconta il mito di Amore e di Psiche, la prova dell’Amore che si ribella alle regole e si realizza per poi essere tradito e sprofondare nel dolore. Senza mai resa e senza mai rinunciare, finché saranno gli Dei stessi a cedere, ad aprire le sbarre della prigione di Psiche che è scesa negli inferi per ritrovare Amore. Sono gli Dei, infine, a permettere che quell’Amore si celebri in eterno.

Non capisco questi tempi e mi chiedo: cosa sarebbe quella leggenda senza femminile e maschile ?

Che sarebbe di Anne e della magia delle parole scritte per lei da una donna e raccontate con le immagini di un’altra ?

Queste parole: “L’unico privilegio che rivendico per il mio sesso è di amare più a lungo. Di amare anche quando finisce la speranza. Di amare perché non si ha alternativa”

In altri tempi, che sono parte di questi tempi e dell’infinita sequenza che non s’interrompe, Ermete ha descritto il genere mentale e la bellezza della sua infinita possibilità di equilibrio.

In altri tempi, è stato presagito questo lungo e inevitabile ciclo di buio, il Kali Yuga che è “oscuro splendore”.

In altri tempi Amore e Psiche hanno vinto l’anatema dell’invidia per la bellezza e fatto vincere l’Amore.

Io non li capisco, questi tempi, ma ho visto un film e mi ricordo le parole del Capitano Frederick Wentworth, innamorato di Anne.

“Dicono che l’Universo abbia un piano”.

Mi basta.